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“Mio padre è depresso” Laura, 29 anni

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di Daniela Coin

solitudine

DOMANDA:

Buongiorno, mi chiamo Laura […] Vi contatto perché da anno vivo una vita d’inferno nel tentativo di curare mio padre da una depressione molto forte che l’ha colpito dopo che ha perso il lavoro. Lui adesso ha 58 anni e da ormai più di 5 anni non sta più lavorando. Il rapporto con mia madre, da quando è a casa, è peggiorato e ormai vivono due vite separate. Quando si incontrano sembra quasi che neanche si vedano. Continuano a stare insieme perché lei ha bisogno della casa, che è di mio padre, e perché a lui fa comodo che qualcuno gli lavi i vestiti e prepari da mangiare. Mia madre esce con altri uomini, lui lo sa ma non reagisce e preferisce stare tutto il giorno davanti alla tv.

Io vivo in mezzo a tutto questo e soffro molto. E’ una condizione difficile da affrontare. Vorrei che mio padre reagisse, vorrei vederlo fare qualcosa, vorrei che stesse bene. Ho provato di tutto. Psicologi, terapeuti, musicoterapia.. Ho provato anche a dirgli che se non reagiva me ne andavo ma non è servito a nulla. Il mio ragazzo vuole che andiamo a convivere ma io non me la sento di lasciare i miei genitori in quelle condizioni, ho paura che facciano qualcosa di brutto!

Vorrei fare qualcosa ma non so proprio cosa. Potete aiutarmi? Grazie mille e buon lavoro.

Laura

 

RISPOSTA:

Buongiorno Laura, conosco bene la sua situazione e la vorrei provocatoriamente invitare a riflettere, come prima cosa, su come, oltre che non aiutare suo padre, lei stia danneggiando anche sé stessa, compromettendo così ogni possibilità di aiutare chichessia.

CHI SONO I DEPRESSI?

Sono persone molto fragili che hanno un estremo bisogno di attenzioni, di essere comprese e di stare bene. Desiderano così tanto stare bene che, non riuscendoci, ne soffrono più di qualsiasi altra persona al mondo. Tanto da finire in depressione, non riuscendo a reagire. Si innesca così una situazione di stasi che il malato crede sia provvisoria e sottovaluta. Ma, più rimane fermo, più mente e corpo si atrofizzano e, piano piano, muoiono. Muoiono prima dentro e poi fuori.

Una depressione che dura da pochi mesi si può risolvere motivando il paziente a reagire, magari convincendolo a fare qualcosa che ama e che gli dia un senso, ma una depressione fossilizzata da più di cinque anni non è semplice da risolvere e di certo non spetta a lei, così giovane e con una vita da costruire, farsi carico di questo peso.

DUE AMMALATI AL PREZZO DI UNO

Comprendo che si senta in dovere di fare qualcosa ma le garantisco che, operando come ha fatto fino ad oggi, non solo non aiuterà suo padre ma rovinerà anche la sua vita. Lei dovrebbe pensare ad essere felice e a sistemare la sua vita, possibilmente creandosene una sua. Non spetta a lei risolvere i problemi di suo padre e tanto meno se, nel risolverli, trascura la sua gioia.

Non c’è niente di più sano per una persona depressa che vivere con persone felici intorno.

UN CLIMA FAMIGLIARE GIOIOSO AIUTA MOLTO

Il clima famigliare è davvero molto importante nei pazienti affetti da depressione. Solitamente costoro si mettono in disparte e cadono nel loro mondo buio perché si sentono incompresi, esclusi, inutili, maltrattati o di peso. Rallegrare la vita di queste persone è fondamentale. Quindi dovrebbe, in primo luogo, iniziare da sé stessa. Cercare di essere felice, di portare la gioia nella sua vita, anche (e glielo consiglio!) andando a vivere col suo ragazzo, se crede che sia quello che vuole veramente e che le farebbe bene.

ELIMINARE LA ROUTINE

Per quanto riguarda suo padre, c’è qualcosa che può fare, se proprio vuole. Dovrebbe riuscire a modificare la sua routine introducendo degli elementi di svolta che possano smuoverlo da quella melma in cui si è impantanato. Un hobby, un lavoro, un cambio casa, lasciare la moglie, che probabilmente è la principale causa della tristezza di suo padre.

La depressione sopraggiunge quando si sta fermi. Quando si smette di muoversi per fare qualcosa di bello. Quando si crede che non ne valga più la pena.

Modifichi l’ambiente in cui vive suo padre. Luce, colori, amici, persone gioiose intorno. Ed estrometta tutto quello che può creargli tristezza e stasi, ma senza traumatizzarlo. Non gli tolga la tv, trovi solo un modo per cui la tv diventi obsoleta.

Molti genitori depressi, spesso si riattivano con l’arrivo di un nipotino. Oppure cambiando vita, casa, compagnie.

Ciò che comunque le consiglio è quello di curare in prima battuta sé stessa, soprattutto se vuole aiutare suo padre, perché le sue sofferenze di certo non lo aiuteranno a guarire. Tutt’altro.

Può leggere anche questo articolo “Come curare la depressione”.

Le auguro una buona giornata e buona vita.

Con i migliori auguri,

Daniela Coin
Tecnico-naturopata, Consulente per il Benessere Olistico
Esperta in Psicosomatica e Alimentazione Naturale


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